Il volume contiene l'edizione critica della traduzione in volgare anglosassone dei canoni dell'arcivescovo di Canterbury Teodoro di Tarso; si tratta di una normativa ecclesiastica in volgare, finora non edita nella sua interezza, di un testo penitenziale che rappresenta un'importante fonte di conoscenza per la storia sociale, legale e religiosa dell'Inghilterra dell'alto medioevo. I materiali latini tradotti in volgare costituivano l'insegnamento penitenziale di Teodoro (morto nel 690); la traduzione è stata condotta su compilazioni in latino prodotte non dall'arcivescovo stesso ma da un suo discepolo, tra le quali la più importante è il
Poenitentiale Theodori, accanto ai
Capitula Dacheriana e ai
Canones Gregorii. Il testo in anglosassone è formato da tre gruppi di canoni, denominati «Text A», «Text B», «Text C», contenuti in tre manoscritti dell'XI secolo che nell'introduzione vengono descritti con accuratezza dal punto di vista codicologico, paleografico e contenutistico: il ms. Y (Oxford, Bodl. Library, Laud misc. 482), il ms. Bx (Bruxelles, BR, 8558-63) e il ms. O (Cambridge, CCC, 190). Nell'introduzione vengono analizzate le caratteristiche della lingua, dialetto sassone occidentale tardo con tratti anglici. Per quanto riguarda la datazione della traduzione, la critica ha proposto svariate ipotesi che vanno dal 690 al 1025; dopo aver passato in rassegna le varie argomentazioni, gli A. sostengono come più probabile una datazione all'VIII o IX secolo. Il trattamento delle fonti latine viene discusso nell'introduzione, anche perché le modifiche e gli adattamenti nella traduzione aiutano a chiarire il significato dei testi penitenziali in volgare nella cultura anglosassone: dal momento che si rileva una maggiore severità rispetto alle disposizioni di Teodoro tramandate in latino (specialmente per quanto riguarda la sfera della femminilità), gli A. concludono che la traduzione in volgare non sia una semplice trasposizione linguistica ma un'attualizzazione delle norme che Teodoro aveva insegnato e che erano state originariamente raccolte in latino. Nell'introduzione viene infine dedicato ampio spazio alla problematica della penitenza pubblica e privata nell'Inghilterra anglosassone, anche in confronto con la pratica penitenziale in uso nel regno franco in età carolingia. I tre testi, A, B e C vengono editi uno di seguito all'altro e sono accompagnati da un commento di note di tipo giuridico, codicologico, paleografico, linguistico e culturale. Seguono il commento, prima del glossario, quattro appendici dedicate rispettivamente ai contenuti dei mss. Cambridge, CCC, 190; 320; 320 e Oxford, Bodl. Libr., Laud misc. 482, ff. 46r-47r. I testi delle appendici I, II e IV rappresentano formule e direttive, in anglosassone, per i confessori, mentre la III appendice contiene un frammento dello
Scriftboc. (Marusca Francini)
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