La conclusione del III libro del
Carmen Paschale di Sedulio ha generato difficoltà per la sua oscurità, suggerendo ora un'interpolazione in età alta, ora un artificiale divisorio rispetto al IV libro; attraverso l'interpretazione lessicale dei termini
bonum speciale e
generale (del
Carmen come dell'
Opus), l'A. ritiene i versi funzionali alla creazione di un climax nella narrazione dei miracoli di Cristo. La conferma sarebbe nel
nam all'inizio del IV libro: presente in tutti i codici dell'
Opus, non è univocamente testimoniato dai manoscritti del
Carmen, che propongono ora
nam (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 877, sec. IX; Barcelona, Arxiu de la Corona d'Aragó, Ripoll 106, secc. IX-X), ora
iam (Basel, UB, O.IV.17, sec. VIII-IX; Montpellier, Bibl. Interuniv., Médecine H 362, sec. IX; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 197, sec. IX/X, e 242, sec. X; Zürich, Zentralbibl., C. 68, sec. IX; Karlsruhe, Badische Landesbibl., Aug. Perg. 217, sec. IX - omette invece l'inizio il ms. Trier, Stadtbibl., 1093/1694, sec. XI, che rappresenta anche la scelta dell'editore J. Huemer (Wien 1885; ed. altera Wien 2007). La questione rimanda alla problematica e non risolta suddivisione in libri del
Carmen: 3, secondo la testimonianza di Isidoro di Siviglia e il ms. Gotha, Forschungs- und Landesbibl., Mbr. I. 75 del sec. VIII, o 5, secondo il più antico codice, Torino, BN, E.IV.42 del sec. VII (ma l'opera è trasmessa con ulteriori modalità di suddivisione). (Valeria Mattaloni)
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