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Anna Sapir Abulafia Bodies in the Jewish-Christian Debate Medieval Religion. New Approaches cur. Constance Hoffman Berman , New York-London, Routledge 2005 (Rewriting Histories) pp. XXIII-422, 347-62
Abstract
Saggio già apparso in
Framing Medieval Bodies Manchester 1994 pp. 100-22 (cfr. MEL XIX 9489) e nella raccolta
Christians and Jews in Dispute. Disputational Literature and the Rise of Anti-Judaism in the West (c. 1000-1150) Aldershot 1998. Uno dei temi centrali sul dibattito teologico del XII secolo era quello relativo all'Incarnazione di Cristo in quanto elemento fondante della dottrina cristiana in grado di distinguere questa dal giudaismo. Gli ebrei infatti rifiutavano l'incarnazione e, sebbene condividessero i primi libri che componevano i testi sacri con i cristiani, non basavano la loro fede sulla rivelazione. Le controversie giudaico-cristiane sull'argomento si affiancavano a quelle relative all'eucarestia, il sacramento che confermava la natura umana del Cristo e la quotidiana comunione con il Messia. L'opposizione dottrinale tra le due religioni aveva condotto i teologi cristiani alla definizione di alcune teorie che divennero base fondamentale nel progressivo sviluppo dell'antigiudaismo, proponendo una netta distinzione e contrapposizione tra cristiani ed ebrei proprio basandosi sulle differenti modalità di approccio alla materia e al corpo. L'A. esamina in particolar modo il
De incarnatione contra Iudaeos di Guiberto di Nogent, l'
Adversus Iudaeorum inveteratam duritiem di Pietro il Venerabile e le
Collationes di Abelardo. (Elena Merciai)
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Argomenti e indici Scheda N: 29 - 5119
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-bodies-in-the-jewish-christian-debate/542274
Anna Sapir Abulafia Christians and Jews in the Twelfth-Century Renaissance New York-London, Routledge 1995 pp. IX-196
Abstract
Examines the hardening, within the 12th-cent. renaissance, of a view of Christendom as a unified world, excluding all those unwilling to partake of its rituals of membership (baptism, the Eucharist). Evidence drawn from the works of Peter the Venerable, Peter Alfonsi, Peter Abelard, Odo of Cambrai, Gilbert Crispin, Rupert of Deutz, Guibert Nogent, and Hildebert of Lavardin. Die Verf. zeigt, daß gerade Theologen, für die das Prinzip der ratio in der Begründung theologischer Wahrheiten einen hohen Stellenwert besaß, im Verhältnis zum Glaubensgegner Jude die Weichen zur Negierung von dessen Qualität als Mensch stellten. Als Beispiel wird Anselm von Canterbury behandelt. Dazu zeichnet die Verf. die Rezeption der sog. Logica Vetus des Aristoteles im 11. und 12. Jahrhundert und deren Sprengwirkung für die Begründung christlicher Glaubenswahrheiten nach. Sie kommt zu dem Schluß, die Fundamente für die Verschlechterung des Judenstatus im 13. Jahrhundert seien v. a. in geistigen Entwicklungen des 11./12. Jahrhunderts gelegt worden, der Kult der ratio sei an die Voraussetzungen der christlichen Glaubenswahrheit gekoppelt geblieben
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 19 - 9490; 20 - 4829; 21 - 5024
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-christians-and-jews-in-the-twelfth-century-renais/316173
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Anna Sapir Abulafia Christians and the Jews in the High Middle Ages: Christian Views of Jews The Jews of Europe in the Middle Ages (Tenth to Fifteenth Centuries) . Proceedings of the International Symposium Held at Speyer, 20-25 October 2002 cur. Christoph Cluse , Turnhout, Brepols 2004 (Cultural Encounters in Late Antiquity and the Middle Ages 4) pp. XVIII-512, 19-28 tav. 1
Abstract
L'A. ricorda il ruolo fondamentale che nella cristianità veniva riservato agli ebrei come «testimoni» della veridicità della fede cristiana; essi sono indicati come testimoni del Cristo e alla loro conversione è affidata l'escatologia salvifica della fede cristiana (si menziona Gregorio Magno -
Sicut Iudaeis ,
Registrum l. VIII 25). Ma gli ebrei avevano anche un altro ruolo all'interno della compagine cristiana ovvero quello di essere mediatori culturali: in una regione come la Spagna essi furono una componente fondamentale per la trasmissione culturale dal mondo islamico a quello cristiano. L'A. ricorda che il riconoscimento di questo ruolo è dimostrato anche da opere come quelle di Gilberto Crispino (
Disputatio Iudaei et Christiani ), Odone di Tournai (
Disputatio contra Iudaeum de adventu Christi ), Guiberto di Nogent (
Tractatus de incarnatione contra Iudaeos ), Pietro Alfonsi (
Dialogus contra Iudaeos ) o Pietro il Venerabile, testi nei quali si mostrano le dispute teologiche che cristiani e ebrei sostenevano per sostenere le ragioni del proprio credo. (Silvia Agnoletti)
Riduci
Argomenti e indici giudaica, Rapporti con le culture non latine islamica, Rapporti con le culture non latine Gilbertus Crispinus n. 1045 ca., m. 6-12-1117 ,
Disputatio Iudaei cum Christiano Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604 ,
Registrum epistolarum Guibertus Novigentensis abbas n. 1053/1055, m. 1124/1125 ca. ,
Contra iudaizantem et Iudeos [ca. 1109-1111; libri tres ; una cum epistola nuncupatoria Bernardo decano sanctae Suessionensis ecclesiae [ (Petitionem tuae sanctitatis biennio distuli, sed iam nunc nescio si digne paruerim... Tolerabile utcunque est, cum ab his fidei nostrae detrahitur qui eius nequaquam dogmata susceperunt... ) Odo Cameracensis episcopus m. 19-6-1113 ,
Disputatio contra Iudaeum, Leonem nomine, de adventu Christi filii Dei Petrus Alphonsi n. 1062/1075, m. post 1130 ,
Dialogus contra Iudaeos (Uni et eterno, primo, qui caret principio et qui caret termino... A tenera igitur pueritie etate quidam michi perfectissimus adheserat amicus nomine Moyses... ) Petrus Venerabilis n. 1092/1094, m. 25-12-1156 ,
Adversus Iudaeorum inveteratam duritiem
Scheda N: 27 - 11672
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-christians-and-the-jews-in-the-high-middle-ages-c/489702
Anna Sapir Abulafia Jewish-Christian Disputations and the Twelfth-Century Renaissance JMH 15
(1989)
105-25
Abstract
Secondo l'A. il
Dialogus inter Christianum et Iudaeum de fide Catholica viene a torto attribuito a Guglielmo di Champeaux e considerato una brutta copia della
Disputatio ludaei et Christiani di Gilberto Crispino o del
Cur Deus homo di Anselmo di Canterbury: la scelta delle tematiche e il modo in cui sono sviluppate evidenziano l'influsso sull'autore della scuola di Anselmo di Laon e di Guglielmo di Champeaux e dei reali dibattiti che avvenivano tra cristiani ed ebrei; tra le fonti vengono citati anche Pier Damiani, Pietro il Venerabile, Alano di Lilla e i sermoni attribuiti ad Agostino [MEL XII]
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Argomenti e indici Scheda N: 12 - 812; 13 - 762
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-jewish-christian-disputations-and-the-twelfth-cen/250530
Marie-Thérèse d' Alverny Pierre le Vénérable et la légende de Mahomet Marie-Thérèse d' Alverny La connaissance de l'Islam dans l'Occident médiéval cur. Charles Stuart F. Burnett , praef. Margaret Templeton Gibson , Aldershot, Variorum 1994 (Variorum Collected Studies Series 445) pp. XII-328,
Abstract
Saggio pubblicato in
A Cluny, Congrès scientifique. Fêtes et cérémonies liturgiques en l'honneur des saints abbés Odon et Odilon, 9-11 juillet 1949 , Dijon 1950, pp. 161-170
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Argomenti e indici Scheda N: 17 - 2872
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-pierre-le-vénérable-et-la-légende-de-mahomet/282012
Marie-Thérèse d' Alverny Translations and Translators Renaissance and Renewal in the Twelfth Century. Papers from a Conference Held under the Auspices of UCLA Center for Medieval and Renaissance Studies, Harvard University Committee on Medieval Studies, 26-29 November 1977, Cambridge, Mass., Commemorating the Contributions by Charles Homer Haskins cur. Robert L. Benson - Giles Constable - Carol Dana Lanham , Oxford, Clarendon Press 1982 pp. XXXII-781, 421-62
Abstract
Si analizza dettagliatamente l'attività dei traduttori del sec. XII da testi arabi, greci, ebraici. Soprattutto queste ultime sono provocate dal desiderio di ricercare l'
Hebraica veritas nei testi biblici, o da una curiosità verso l'esegesi giudaica (Andrea di S. Vittore) o da esigenze apologetiche (Pietro il Venerabile). Non minore è l'interesse verso i Padri della Chiesa greca, che provoca la traduzione o ritraduzione di varie opere (Giovanni Crisostomo, Giovanni Damasceno, pseudo Dionigi). La maggior parte dello studio riguarda le traduzioni di testi filosofici, scientifici e medici; tra i traduttori italiani, emerge Pasquale Romano
Riduci
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Argomenti e indici Scheda N: 10 - 3259; 6 - 3107; 9 - 2241
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-translations-and-translators/254029
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Giancarlo Andenna La storiografia su Cluny in Italia nel XX secolo Dove va la storiografia monastica in Europa? Temi e metodi di ricerca per lo studio della vita monastica e regolare in età medievale alle soglie del terzo millennio . Atti del Convegno internazionale Brescia-Rodengo, 23-25 marzo 2000 cur. Giancarlo Andenna , Milano, Vita e Pensiero 2001 (Vita e Pensiero Università. Storia. Ricerche) pp. 549, 297-310
Abstract
L'A. accompagna il lettore attraverso le tappe che hanno scandito la storiografia sul radicamento italiano di Cluny. Spesso connesso alla questione della riforma gregoriana, lo studio del monachesimo cluniacense promosso fino alla metà del secolo XX ha prodotto in Italia negli anni '50 e '60 una partizione tra due filoni storiografici prevalenti (in parte già colti da O. Capitani): uno volto ad evidenziare l'auto-rappresentazione che Cluny fece di se stessa, spesso sulla scorta di contrasti interni all'ordine generati proprio in Italia (ci si sofferma sul ruolo, definito «incerto e debole» di Pietro il Venerabile), l'altro sugli intrecci politici e sociali che Cluny seppe imbastire specie nell'Italia padana. Il motivo economico-finanziario sarebbe all'origine della crisi nel momento in cui l'espansione politico-militare cittadina si associò a forme di conduzione e a strutture della proprietà contrarie a quelle cluniacensi. Notizia di N. D'Acunto in «Rivista di storia della Chiesa in Italia» 56 (2002) 602. (Francesco Vermigli)
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Argomenti e indici Scheda N: 25 - 11611
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-storiografia-su-cluny-in-italia-nel-xx-secolo/462050
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Bruno Andreolli L'orso nella cultura nobiliare dall'«Historia Augusta» a Chrétien de Troyes Il bosco nel Medioevo cur. Bruno Andreolli - Massimo Montanari , Bologna, CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice) 1988 (Biblioteca di storia agraria medievale 4) pp. 369, 35-54
Abstract
Sulla base di fonti documentarie e letterarie, classiche e medievali (tra queste il
Waltharius , Donizone, il
Chronicon Novaliciense , Pietro il Venerabile, Ildegarde di Bingen) e volgari, l'A. esamina la presenza dell'orso nella vita quotidiana dell'uomo romano e medievale ed evidenzia i mutamenti di significato nella simbologia legata a questo animale. (Luca Robertini)
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Argomenti e indici Scheda N: 11 - 5937
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-l-orso-nella-cultura-nobiliare-dall-historia-augu/112802
Etienne Anheim L'histoire intellectuelle du Moyen Age, entre pratiques sociales et débats doctrinaux. Revue critique de la collection «Vestigia» (éditions du Cerf) Médiévales 37
(1999)
151-63
Abstract
La collana «Vestigia» è nata nel 1988 dalla collaborazione tra le Editions du Cerf e le Editions Universitaires de Fribourg, allo scopo di proporre testi di «iniziazione al pensiero antico e medievale»; essa comprende attualmente 22 titoli, di cui più di metà relativi al medioevo. L'A. offre recensioni ad alcuni volumi della collezione: J. Jolivet
Abélard, ou la philosophie dans le langage (1994; cfr. MEL XXI 14), J. Domanski
La philosophie, théorie ou manière de vivre? Les controverses de l'Antiquité à la Renaissance (1996; cfr. MEL XX 12565), K. Flasch
Introduction à la philosophie médiévale (1992; cfr. MEL XIX 10543), L. Bianchi - E. Randi
Vérités dissonantes. Aristote à la fin du Moyen Age (1993; cfr. MEL XX 4476), D. Burr
L'histoire de Pierre Olivi, franciscain persécuté (1997; cfr. MEL XXI 3208), C.H. Lohr
Commentateurs d'Aristote au Moyen Age latin. Bibliographie de la littérature secondaire récente (1988; cfr. MEL XIX 4197), R. Imbach
Dante, la philosophie et les laïcs (1996; cfr. MEL XXI 1019), J.-P. Torrell - D. Bouthillier
Pierre le Vénérable, Livre des merveilles de Dieu (De miraculis) (1992; cfr. MEL XVIII 2856), S.-T. Bonino
Thomas d'Aquin, De la Vérité ou la science en Dieu (1996; cfr. MEL XXI 3571), J.-P. Torrell
Initiation à saint Thomas d'Aquin, sa personne et son oeuvre (1993; cfr. MEL XXI 3845) e
Saint Thomas d'Aquin, maître spirituel (1996; cfr. MEL XXI 3852), F.-X. Putallaz
Insolente liberté, controverses et condamnations au XIIIe siècles (1995; cfr. MEL XXI 5265).
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Argomenti e indici STORIA DELLA MEDIEVISTICA Abaelardus Petrus n. 1079, m. 1142 Aristoteles, Fortleben Dantes Alagherii n. 1265, m. 13/14-9-1321 Filosofia e teologia Petrus Iohannis Olivi n. 1247/1248, m. 14-3-1296/1298 Petrus Venerabilis n. 1092/1094, m. 25-12-1156 Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274
Studiosi: Bianchi, Luca Bonino, Serge-Thomas Bouthillier, Denise Burr, David Domanski, Juliusz Flasch, Kurt Imbach, Ruedi Jolivet, Jean Lohr, Charles H. Putallaz, François-Xavier Randi, Eugenio Torrell, Jean-Pierre
Scheda N: 22 - 12079
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-l-histoire-intellectuelle-du-moyen-age-entre-prat/384248
David F. Appleby The Priority of Sight according to Peter the Venerable MS 60
(1998)
123-57
Abstract
I vv. 180-2 dell'
Ars poetica di Orazio, che sottolineano la superiorità della vista sull'udito nell'imprimere i concetti negli animi, divennero proverbiali nelle comparazioni fra vista e udito reperibili negli autori del XII sec. In Pietro il Venerabile il passo è applicato (sulla scorta di Algero di Liegi) a una discussione sull'Eucarestia, forma visibile del divino come lo fu l'incarnazione: si avverte nel suo approccio un'interna tensione fra una visione ottimistica dei sensi umani come mezzi di progresso spirituale (cosa che includeva anche un interesse per l'arte sacra) e una più antica tradizione ascetica che guardava con diffidenza verso il corpo e le percezioni sensoriali.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 20 - 3146
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-the-priority-of-sight-according-to-peter-the-vene/345964