Descrizione diretta
Volterra (Pisa), Biblioteca Comunale Guarnacci XLIII.2.15 (inv. 5031)
parzialmente autografo sec. XV med. data stimata cart. in ottavo ff. V, 123, VII'; numerazione meccanica sul margine superiore esterno; una numerazione quattrocentesca ad inchiostro in cifre arabe, apposta sulla stessa sede ma visibile solo a partire dall'attuale f. 5 (segnato 15), arriva fino a 124, eccedendo di 11 unità rispetto alle carte attuali perché computava probabilmente dieci fogli iniziali ora perduti, e compie un salto da 67 a 69; sono bianchi i ff. 58r, 71r, 76v, 121v-122r; le guardie sono cartacee moderne e contengono l'indice del contenuto ed una breve descrizione del codice; fascicoli 1 (2), 2 (5), 3 (2), 4 (11), 5-7 (12), 8 (10), 9 (6), 10 (11), 11-12 (2), 13-14 (3), 15 (4), 16 (8), 17 (10), 18-19 (4): richiami assenti; quasi tutti i fascicoli, tranne i nr. 5-7, presentano una ricomposizione fattizia eseguita probabilmente in epoca moderna (sec. XVIII) a seguito del rifacimento della legatura; non è pertanto possibile fare alcuna osservazione circa la loro struttura originaria, anche se la continuità della numerazione antica fa presupporre che non ci siano state perdite; risultano tagliate ab antiquo una carta tra gli attuali ff. 9 e 10, 75 e 76, 88 e 89; tre carte fra i ff. 93 e 94; due carte fra i ff. 119 e 120 dimensioni: 160 x 112; specchio di scrittura: 20 [110] 30 x 20 [67] 25 (f. 28r; ff. 1r-50v; var.); rr. 2/ll. 24 (f. 28r; ff. 1r-50v; var.), rigatura a inchiostronote generali sulla scrittura: il codice è in cancelleresca all'antica, di base notarile, di più mani; la prima (mano A), più composta e precisa, trascrive i ff. 1r-50v, 59v-68v; la seconda, attribuibile a Biagio Lisci, possessore del codice, esempla i ff. 51r-57v, 59r (in parte), 68v-98v, 100r-105v, 107r-v; inserisce alcune annotazioni ai ff. 14v, 36v; sulle restanti carte, in brevi testi o note, agiscono anche altre mani coeve Presenza di noteLegatura moderna in cartone e mezza pergamenaNomi Blasius domini Benedicti de Liscis de Vulterris (ca. 1423-1514), copista in parte, possessore, note e aggiunte di (sec. XV med.); Lucas Antonius Bernardi de Sancto Geminiano (ca. XV in. - 1499)), possessore (sec. XV.2)Storia del manoscritto Il codice è un'ampia miscellanea umanistica, in gran parte allestita da Biagio Lisci, che verga e annota anche numerose carte. Il volume si segnala soprattutto per la cospicua quantità di note di appartenenza, che rendono conto dei successivi passaggi del manoscritto; numerose sono quelle apposte da Biagio Lisci. A f. 15v, di sua mano: Qui scripsit hos fecit. Nullus cum poterit superis porrigere preces / qui non fortunam per mare passus erat . A f. 22r signum tabellionis : Signum mei Blasii. Hoc ssm signum feci quando autoritatem tabellionatus accepi a Loysio de Guiciardinis . A f. 67v una memoria: Memoriale. Ego Blasius domini Benedicti de Lisciis de Vulterra facio hic memoriam qualiter die xviiii mensis Julii 1443 ibi ad standum cum Taddeo ser Gabriellis de Judis et docebam Filippum filium suum Florentiae . Tra i ff. 119 e 120, lungo il lembo interno di una delle tre carte già da tempo tagliate, si legge una nota solo parzialmente restituibile, di mano di Biagio: Questo libro comprai da uno cortegiano grosso [.....] al tempo [....] era a Firenze [...]. A f. 123r una nota coeva: Io Guaspari de Cristophano de Pescia natus sono contento paghato de ser Biagio de Volterra nostro canciglieri di due libri glio venduto, cioè una so [mm ]a di notaria e uno Salustio. Sconto grossi quattro lui haver haver da me . Sotto, una nota di non facile assegnazione: Lippo di ser Pratesi appresso messer Carllo de Guislicii . A f. 123v un'altra nota di Biagio: A dì 20 di giugno 1450 Iuliano Ridolfi andò comesario a Pesero mandatovi da Fiorentini per cagione che L'illustre Signore messer Sigismondo ora acampato a Pesero colle genti sue qui terallo (?) a l'illustre Signore messer Alexandro Sforza col quale io Biagio andai per suo cancellierj . Sotto, prove di penna e alcuni nomi: Nanni Gialdini Allapicus . A f. 36r la nota di possesso: Questo libro è di Lisandrino che sta con Francescho da Cinaro per compagno [...] (sec. XV med.). Una data a f. 36v: 1449 et a di 27 di luglio sicomincio lamore avolte . Da f. 105v ricaviamo poi che il codice passò nelle mani del maestro di grammatica Luca Antonio da San Gimignano, che lo recuperò da un soldato caduto durante l'assedio di Volterra del 1472: Hunc librum emi ego Lucas Antonii de Sancto Geminiano pro pretio solidorum quattuor, qui fuit ut puto ablatus ser [depennato] e domo ser Blasii domino Benedicti in vulterrana direptione et nequis mihi criminis imputet ipse ser Blasius mutuo [depennato] a me acceperat in commodum libellum Mattei Palmerii De Temporibus quem amiserat ipsum qui mihi debebat. Emi autem hunc ab Alexandrino stipendiario qui interfuerat in direptione supradicta (su Luca Antonio cfr. Fioravanti Cultura in Valdelsa , pp. 218-22). A f. 123v prova di penna con i nomi: Nanni di cheho Bernardi , Matteo di Checho Bernardi (sec. XV), di mani diverse. Più sotto ancora, capovolta, la nota Antonius Jacobi (sec. XVI). Le guardie contengono l'indice settecentesco del volume. In testa a f. 24r presente la data 1444.Excerpta quaedam , ff. 1r-7vEpistolae , Antonius Beccadellus n. 1394, m. 19-1-1471 , ff. 52r-59rHermaphroditus , Antonius Beccadellus n. 1394, m. 19-1-1471 , f. 59r-vOratio ad Athenienses [habita in senatu de recipiendo Alexandro Magno vel armis repellendo], Aeschines orator pseudo , ff. 59v-66vEpistolae , Poggius Bracciolinus n. 11-2-1380, m. 30-10-1459 , ff. 66v-67Epistolae , Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444 , ff. 67-68Epistolae , Blasius Liscius Volaterranus notarius fl. 1443-1514 , ff. 75v-79vExcerpta quaedam , ff. 79v-120vOrationes , ff. 5r-7vKalendarium , ff. 8r-14rOratio coram populo et collegio Studii Florentini , ff. 15r-22rVersus , Blasius Liscius Volaterranus notarius fl. 1443-1514 , ff. 22v-23vNaumachia regia , Cyriacus Anconitanus n. 1391, m. 1453/1455 , ff. 24r-31rEpigrammata et carmina , ff. 31v-42vEpistolae variae , Cyriacus Anconitanus n. 1391, m. 1453/1455 , ff. 42v-45vFabula Tancredi et Sigismundae (Decameron IV 1) [opus Iohannis Boccaccii; translatio ex italico], Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444 , ff. 46r-50vAntonius Beccadellus n. 1394, m. 19-1-1471 Iohannes Marrasius n. 1400/1404, m. 1452 Bibliografia Mazzatinti Inventari (1892) vol. II pp. 220-224 nr. 204 (Giovanni Giannini, Volterra. Biblioteca Guarnacci , pp. 180-243); Maffei Due lettere (1898) pp. 1-4; Funaioli Index Guarnacciana (1910) pp. 79-85; Kristeller Iter Italicum (1967) vol. II p. 308; Fioravanti, Cultura in Valdelsa (1987) (letteratura secondaria); Dizionario di Volterra III (1997) p. 1086; Angelini Analecta de Hildeberti (2003) pp. 115, 117, 118 n. 20; Ruini Biagio Lisci (2005) pp. 261-262; Pontari Libellus (2006) p. 420; Cortesi-Fiaschi Aggregare (2012) p. 210, tavv. 1-4
Note scheda originaria a c. di Silvia Fiaschi; revisione 2018
Risorse esterne collegate
Volterra, BGuar XLIII.2.15 (inv. 5031), f. 22r
Volterra, BGuar XLIII.2.15 (inv. 5031), f. 40v
Volterra, BGuar XLIII.2.15 (inv. 5031), f. 41r
Volterra, BGuar XLIII.2.15 (inv. 5031), f. 67v
Responsabile scheda: CODEXScheda derivata da: MEL
Altri progetti collegati:
CODEX Permalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/volterra-(pisa)-biblioteca-comunale-guarnacci-xlii-manoscript/219465