Descrizione diretta
Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati T.I.2
sec. XV primo quarto data stimataLuogo di copia Venezia, SS. Giovanni e Paolo, convento OP (sec. XV primo quarto) membr. ff. III, 112, II'; paginazione moderna ad inchiostro; cartulazione originale a penna nell'angolo superiore destro, inesatta e seguibile solo fino al nr. 60 (p. 121); ff. I e II', guardie cart. di restauro; ff. II-III e I', guardie membr. moderne; fascicoli 1-6 (8), 7 (9), 8-10 (8), 11 (10), 12 (5), 13-14 (8): richiami orizzontali al centro del margine, incorniciati; il fascicolo 7 (pp. 97-114) è un quaterno regolare con l'inserzione di un foglio (pp. 99-100) fra il primo e il secondo; il fascicolo 12 (pp. 183-192) è un duerno con l'aggiunta di un foglio finale; tracce della segnatura a registro nell'angolo inferiore destro, in genere asportata dalla rifilatura dimensioni: 291 x 216 (p. 25); specchio di scrittura: 27 [203] 61 x 20 [60 (15) 62] 59 (p. 25); rr. 44/ll. 44 (p. 25), con scrittura che spesso utilizza la riga di testa, rigatura a colorenote generali sulla scrittura: due mani diverse, una per il testo con limitati ma persistenti elementi non italiani (forse tedesca), l'altra italiana cui si devono le integrazioni a margine (fra cui le aggiunte in scrittura corsiva alle pp. 65-66, 70 e 78-79) e i disegni (pp. 56-66, 81)
Figure Note figure: disegni a penna di alta qualità relativi al testo nei margini delle pp. 56-66 e a p. 81, integralmente occupata dai disegni Presenza di note Note marginali di varie mani moderne e maniculae decorato: il manoscritto è analizzato sotto il profilo iconografico da Giunta (cfr. in bibl.) Iniziali filigranate; Iniziali istoriate; Iniziali figurate; Disegni a penna: iniziali a pennello su campo d'oro figurate (pp. 1, 4, 12, 193) o istoriate (p. 112); iniziali filigranate azzurre di rosso e rosse di bruno, alternate rubricato: segni di paragrafo rossi e azzurri alternati; rubricheLegatura moderna (sec. XVIII) in velluto rosso su assi, due fermagli di chiusura forse in argentoStato di conservazione Discretamente conservato: il foglio iniziale e quello finale presentano le maggiori tracce d'usura, con dilavatura dell'inchiostro e macchie di umidità; anche la miniatura a p. 1 risulta alquanto rovinata; macchie d'inchiostro più o meno estese in corrispondenza dell'angolo superiore destroEnte possessore Siena, S. Domenico, convento OP Stemma Nomi Piccolomini Nuti Giulia (fl. XVIII), mecenate (sec. XVIII); Piccolomini, famiglia , stemma di (sec. XVIII); Nuti famiglia , stemma di (sec. XVIII)Storia del manoscritto Il codice, proveniente dal convento veneziano dei SS. Giovannie Paolo, è uno dei testimoni più antichi del Supplementum (cfr. Nocentini Scriptorium , p. 99 e n. 68). La datazione è riferibile al limite superiore dell'arco cronologico proposto (1420-1425), essendo stato composto il primo testo intorno agli anni 1417-1418, mentre la datazione del secondo è dichiarata esplicitamente, nella rubrica a p. 193r, all'anno 1417. A p. 168, nel margine inferiore, una mano del sec. XVII mette in risalto la notizia del distacco della testa della santa e del suo invio da Roma a San Domenico di Siena nel 1381, notizia ricavata dal testo e segnalata nella pagina dalla manicula . A f. IIv, gli stemmi accollati delle famiglie Nuti («D'azzurro, alla fascia d'argento accompagnata da tre colombe posate dello stesso, 2.1, le due affrontate») e Piccolomini («D'argento alla croce d'azzurro caricata di cinque crescenti montanti d'oro, 1.3.1»), accompagnati al di sotto a caratteri d'oro (sec. XVIII): Giulia Piccolomini Nuti. P (ro ) S (ua ) D (evotione ) che probabilmente offrì la copertura delle spese per la rilegatura. A f. IIIr un'ampia nota di mano moderna illustra contenuto e provenienza del ms. (sec. XVIII): Questo volume contiene il Supplemento, compilato dal beato Tommasso Caffarini, alla Leggenda di s. Caterina da Siena scritta dal beato Raimondo da Capua, nel quale si trovano molti più detti e fatti della santa che Raimondo non scrisse. Et in fine vi è allegata una vita della santa scritta dal beato Massimino da Salerno (una mano posteriore aggiunge il rinvio nel margine inferiore: a pagina 193 ). E detto volume conservato per secoli nel'Archivio del convento, fu trasferito in più onorevole custodia cogl'altri in questa sagrestia l'anno 1705 .Libellus de supplemento legendae prolixae [seu maioris, Raymundo de Vineis Capuano auctore] virginis beatae Catherinae de Senis , Thomas Antonii Naccii de Senis n. 1350 ca., m. 1434 , pp. 1-186redactio novissima a. 1417-1418
Legenda parva de sancta Catharina Senensi , Maximinus de Salerno n. 1365/1370, m. post 1417 , pp. 193-224Iohannes de Cellis n. 1310 ca., m. 1394/1400 Bibliografia Ilari La Biblioteca (1847) vol. VI pp. 518-519; Iacometti Manoscritti II (1962) pp. 53-54 nr. 18; Cartotti Oddasso Caterina (1963) p. 1038; Cavallini: Caffarini Libellus (1974) pp. XVI, XIX, LV-LVII, LXXII, 418 e passim (ms. siglato S); Giambonini Lettere (1991) vol. I; Bianchi Santa Caterina (1993) p. 490; Kaeppeli (1993) vol. IV p. 341 nr. 3761; Nocentini Scriptorium (2005) pp. 99 n. 68, 120 n. 134, 121; Nocentini Legenda maior (2013) p. 30 n. 79; Giunta Iconografia (2013) p. 604
Note scheda originaria a c. di Francesca Mazzanti; revisione 2018
Risorse esterne collegate
Siena, BCI T.I.2, p. 1
Siena, BCI T.I.2, p. 56
Siena, BCI T.I.2, p. 66
Siena, BCI T.I.2, p. 112
Responsabile scheda: CODEXScheda derivata da: MEL
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