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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. G.7.932

Composito


membr.
ff. I, 128, III'; cartulazione novecentesca a matita nel margine inferiore sinistro, estesa anche alle guardie posteriori antiche, segnate 129-130; registrazione della cartulazione forse eseguita agli inizi del '900 su f. III' e nuovamente riscontrata in data 1971; guardie membr.: f. I antico e singolo è stato inglobato nel fasc. 1, diventandone il foglio iniziale (ma è numerato I); ff. I'-II' (segnati 129-130) bifolio palinsesto ma eraso, di recupero da calendario (residui di scrittura graficamente affine a quella della sez. I possono far pensare ad un frammento del caledario originario); f. III', mod. (numerato I'); la controguardia anteriore appare erasa e probabilmente ha la stessa provenienza del bifolio I'-II'
dimensioni: 209 x 143 max.


Legatura moderna (pieno sec. XVII) in pelle su assi, appare restaurata, probabilmente agli inizi del '900, quando la compagine venne anche cartulata; venne probabilmente sovrammesso un nuovo dorso e riprese le cuciture su quattro nervi in corda; risistemate le guardie, mantenendo i contropiatti originali, ritagliati e reincollati; capitelli assenti, rimangono segni di borchie

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XV-XIX in.)
Precedenti segnature omega 42, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII terzo quarto); O.V-21, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex.)
Storia del manoscritto
I fogli di guardia e gli spazi liberi sono pieni di ricordi ed annotazioni; la fascia più antica si situa all'altezza del priorato di Gerardo (sec. XIII. 2), interessa esclusivamente le sez. III e IV ed è riportata nelle unità codicologiche di pertinenza, le restanti, quattrocentesche, interessano la compagine già formata e sono riportate in questa scheda generale.
A compagine già formata, al centro della controguardia anteriore e fissata all'asse è stata inserita un una ruota mobile per il computo dei giorni (suddivisa in 30 scomparti, con lancetta a forma di mano). Sempre su questa controguardia, al margine superiore è presenta un indice, di mano primoquattrocentesca, che non corrisponde in pieno all'attuale assetto che però è confermato dalla registrazione dell'Inventario A (a. 1406, vd. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa in bibl.). L'ipotesi più probabile è che la controguardia sia collegabile alla sola sez. II (come pure sembra potersi dire per le guardie finali) e registri una precedente situazione della compagine che riceve poco dopo la fisionomia attuale (ad eccezione, come già specificato, del Calendario iniziale, che non viene menzionato dall'inventario del 1406).
A f. 1r compare la nota di possesso, accompagnata dalla segnatura dell'inventario B (sec. XVII): Sacrae Eremi Camalduli I.C. omega 42 (segnatura cassata); più sotto, al centro del foglio, la segnatura dell'inventario C, vergata da Odoardo Baroncini (sec. XVIII in.): O.V-21.
Sul dorso, in alto, un cartellino membr. con il titolo ad inchiostro in lettere capitali: Regulae s. Benedicti etc.; in basso, un cartellino con la segnatura attuale.
Sulla controguardia posteriore, al centro, un cartellino cart. incollato con la segnatura ad inchiostro (sec. XIX): Camaldoli n° 932.
Timbri della BNCF (sec. XIX) ai ff. 1r, 110r e 129v.
Sulla controguardia anteriore, in alto, tracciata a lapis, la segnatura corrente (sec. XX): N° 9322.G.7; a fianco il cartellino azzurro ancora con la segnatura.
A f. I'r, al centro, una nota relativa alla consistenza del ms. ad inchiostro, accompagnata al di sotto dal riscontro della cartulazione a penna in data febbraio 1971, siglato MR.
Il ms. compare nell'Indice manoscritti scelti: «Camaldoli 932. Regulae s. Benedicti et Lectiones breves S. Scripturae. Cod. membran. saec. XII in 8°, G 7»; e nell'Inv. Conv. soppr.: «932 Camaldoli. Regulae s. Benedicti et Lectiones breves etc., memb. 8° XII».

Bibliografia Indice manoscritti scelti (p. 136); Inv. Conv. soppr. p. 27; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) pp. 162 nr. 284 (inv. A), 244-245, 465 nr. 42 (inv. B), 490 nr. 21 (inv. C), 552; Iter Liturgicum Italicum (1999) p. 77; Licciardello Consuetudo (2004) p. LXXVI; Licciardello Ordo (2022) pp. 463n., 470, 473

Spoglio inventariale
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario A]284- cclxxxix. Item Regula sancti Benedicti cum hynnario et aliis, que incipit: 'Asculta o fili', et finit 'in unitate trinitas Amen', in cartis pecudinis tabulis et corio rubeo.

U.C. I (ff. I, 1-9) sec. XV in. data stimata

Luogo di copia Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (?) (sec. XV in.)
membr.
ff. 10; Il primo foglio è antico ma non originale con funzione di guardia e numerato I; il foglio è reso solidale con la metà rispettiva (attuale f. 9) così da formare un quinterno (ff.I, 1-9) tramite una imbrachettatura di tela che rende impossibile valutare la situazione originaria; il fascicolo inizia col lato pelo, cosa del tutto improbabile a quest'altezza cronologica, è verosimile che si sia operata una risistemazione dell'unità originaria e la sua annessione al corpus deve essere tarda (sec. XVI?); fascicoli 1 (10 = ff. I, 1-9)
dimensioni: 204 x 140 var.

scritture e mani littera textualis;
note generali sulla scrittura: littera textualis di piccolo modulo


decorato
Iniziali semplici: in blu con filigrana rossa e modulo maggiore l'iniziale Kl di ogni mese, solita alternanza tra rosso e nero dei calendari


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam

Kalendarium, ff. 1r-9r

U.C. II (ff. 10-81) sec. XII ex.-XIII in. data stimata

Luogo di copia Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (?) (sec. XII ex.-XIII in.)
membr.
supporto spesso, rigido e poco preparato
ff. 72; fascicoli 1-9 (8): i fasc. 2, 4 e 6 sono reintegrati dall'organizzatore; richiami orizzontali al centro del margine (ma ne sono privi a causa della rifilatura i fascicoli reintegrati)
specchio di scrittura: 15 [148] 39 x 14/5 [94] 5/20 (f. 22r); rr. 19/ll. 19 (f. 22r), rigatura a secco

scritture e mani minuscola di transizione;
note generali sulla scrittura: una sola mano in minuscola di transizione, caratterizzata da un'estrema rotondità dei corpi, tanto che una mano più tarda inserisce degli allungamenti distintivi all'asta verticale delle d tonde. L'insieme morfologico pare inseribile nel sistema carolino con d per lo più diritte, et sempre scritte in chiaro, assenza di compendi (ma buona presenza della piccola s soprascritta) ma il sistema della fusione delle curve contrapposte è quasi completo e molto osservato e la scrittura sembra inseribile nelle manierate esecuzioni tosco-orientali che presentano ancora ai primi del Duecento una forte conservatività. Le rubriche sono sempre di mano del copista ma con penna più sottile e scrittura, di conseguenza, ancora più tonda. Altra mano, lievemente successiva, a f. 81v


decorato: l'esecuzione, modesta, è ascrivibile ai copisti; ai f. 10r e 16r due iniziali maggiori ad inchiostro rosso (A, ausculta; M, monachorum) , eseguite molto modestamente, si conformano molto evidentemente su un modello (dell'antigrafo?) di tipo geometrico/floreale degli inizi del sec. XII
Iniziali semplici: iniziali semplici o con modesta decorazione in rosso, maiuscole toccate nel medesimo colore
rubricato


Stato di conservazione La cattiva qualità del supporto ha localmente provocato la diffusione dell'inchiostro


Regula, Benedictus Casinensis abbas n. 480 ca., m. post 547, ff. 10r-81r
Lectiones [In die natali ss. Bartholomaei, Apollinaris, Iacobi], f. 81v

U.C. III (ff. 82-104) sec. XII. 2 data stimata

Luogo di copia Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XII. 2)
membr.
ff. 23; fascicoli 1-2 (8), 3 (7):

specchio di scrittura: 8 [167] 31 x 18 [103] 15 (f. 86r, var.); rr. 24/ll. 24
disposizione del testo: la rifilatura su questa sezione, che evidentemente aveva un quadro di impaginazione più largo della sez. precedente, ha interessato maggiormente i margini laterali, toccando, a volte, le iniziali maggiori rubricate emarginate

scritture e mani minuscola di transizione;
note generali sulla scrittura: una sola mano in minuscola di modulo medio, non manierata o tonda come quella della sez. precedente, leggermente più serrata, con sporadico ma rintracciabile uso di et in nota tachigrafica (f. 89v), la fusione delle curve contrapposte è quasi assente, la sezione è sicuramente precedente la sez. II. Le rubriche sono in maiuscole miste di tipo librario leggere e di ottima qualità. La rifilatura probabilmente oscura l'originaria bontà del manufatto che potrebbe essere collocabile verso la parte inferiore dell'arco di tempo proposto


rubricato


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam
Nomi Gerardus II prior OSBCam, ad usum (sec. XIII ultimo quarto)
Storia del manoscritto
All'altezza del priorato di Gerardo le parti III e IV erano già unite o comunque utilizzate all'eremo. A f. 104v (ricordo 1): Ego prior .G. Camaldulensis cum fratribus nostris heremitis et eorum consensu venerabilem archiepiscopum de Alam(anni)a(?) Masburgensem et eius prepositum devotus recipimus in orationibus et beneficiis nostris et totius nostri conventus; a f. 104v (di seguito al precedente, ricordo 2): Ego .G. prior Camaldulensis cum fratribus meis heremitis et eorum consensu [..] nostri [..] [de Bi]sertul[is](?) recepimus in orationibus et beneficiis nostris et totius nostri conventus pro [elesi]mosina quam ipse dedit nobis sive fecit (al di sotto la mano dell'organizzatore inserisce il richiamo alla sezione successiva).

Lectionarium, ff. 82r-104v

U.C. IV (ff. 105-128) sec. XIII terzo quarto data stimata

Luogo di copia Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XIII terzo quarto)
membr.
ff. 24; fascicoli 1-3 (8): richiami assenti (una mano corsiva posteriore, la stessa presente anche nella prima sezione, li aggiunge nel margine inferiore dei ff. 112v e 120v)
dimensioni: 209 x 139 (f. 109); le dimensioni dovevano essere più ampie perché la rifilatura tocca talvolta la riga di testa; specchio di scrittura: 7 [191] 20 x 17 [105] 17 (f. 109r); rr. 25 /ll. 25, rigatura a colore: la scrittura utilizza anche la riga di testa

scritture e mani littera textualis;
note generali sulla scrittura: una sola mano principale in littera textualis di modulo piuttosto grande, priva di chiaroscuro - probabilmente più abile nel manoscritto liturgico -, non inseribile in una tradizione grafica locale, ma piuttosto tosco-occidentale (ff. 105r-127v); la mano si rintraccia anche ai margini del ms. BNF Conv. soppr. F.3.696 (es. ff. 9v, 27v)


Presenza di note
Aggiunte di una mano coeva ai ff. 127v-128r; maniculae

decorato
Iniziali semplici
rubricato


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam
Nomi Gerardus II prior OSBCam, ad usum (sec. XIII ultimo quarto); Guittone di Arezzo (ca. 1230 - 1294), collegamento non precisabile
Storia del manoscritto
A f. 128v (mano in scrittura libraria di scadente esecuzione, forse per la tipologia del testo, molto svanita; dorebbe essere la nota più antica): Presbiter Alberti(n)us canonicus pratensis receptus est in orationibus nostris et tenemur pro ipso orare tamquam pro nostro (com)misso [.] promisit pro anima sua heremo Camalduli l. I cere dare anualiter(?) [..] iudex et notarius [..]; a f. 128v (di seguito; tempo del priore Gerardo II, altra mano in pesante libraria: In Dei nomine. Amen. Notum sit tam presentibus quam futuri sunt quod plebanus Rainerius de Sancto Valentino receptus est a domino priore .G. Camaldulensi et a fratribus heremitis pro commisso pro quo tenemur orare assidue, quia recepimus eum in beneficio nostro et totius nostri conventus et post mortem eius debet mitti brevem pro eo per totum conventum tanquam pro devoto confratre nostro.
A f. 128v occupa tutta la parte centrale del foglio la copia, in leggera scrittura diplomatica molto svanita, di un'epistola in cui il cardinale Ugolino dei conti di Segni (vescovo di Ostia dal 1206 al 1227 e poi papa Gregorio IX) raccomanda agli eremiti di Camaldoli l'anima del suo defunto fratello Adinolfo (la lettera è ricordata dal Davisohn, Storia di Firenze II, p. 72 n. 1, che cita il ms.): Dilectis in Domino fratribus et amicis karissimis priori et heremitis Camaldulensibus, Hugo miseratione divina Hostiensis et Velletrensis episcopus salutem in Domino.
Segue sulla stesso foglio, di altra mano e poco leggibile un ulteriore ricordo: Notum sit omnibus tam presentibus quam futuris quod nos venerabilem patrem dominum Guidonem Ortanum episcopum et Guittonem militem cun[.] memorare in orationibus et beneficiis [.] (Guittone milite dovrebbe essere Guittone di Arezzo, del quale sono noti i legami con la congregazione).
Al marg. inf., f. 128v, ultimo ricordo (mano del ricordo 2 di f. 104v, che potrebbe essere quella del priore Gerardo): Ego G. prior Camaldulensis cum fratribus meis heremitis et eorum consensu Andream de Gaudencio recepimus in orationibus et beneficiis nostris et totius nostri conventus pro elemosina quam ipse dedit nobis.

Hymnarium, ff. 105r-128r

Note Il ms. riunisce quattro unità di differente valore testuale ed estensione che devono essere distinte nella descrizione ai fini di un recupero ottimale della fisionomia storica di questa compagine di notevole interesse per la storia camaldolese. I ff. 1r-9r (sez. I) contengono un calendario forse già quattrocentesco, che - stando ai dati inventariali - risulta anche di aggiunta molto tarda; i ff. 10-81v (sez. II) una Regola benedettina e i ff. 82r-104v (sez. III) un lezionario, che costituiscono il nucleo più antico, infine, ai ff. 105-128 (sez. IV) è presente un innario con buona probabilità scritto a Camaldoli attorno al terzo quarto del sec. XIII. L'insieme dei ff. 82-128 (sez. III-IV, parte strettamente liturgica) era già formato, o per lo meno presente all'eremo, al tempo del priorato di Gerardo al quale fanno riferimento alcuni ricordi coevi vergati sui fogli di guardia; tutto il corpus (tranne il Calendario, del quale non viene fatta menzione) compare nell'inventario del 1406 nella sua attuale fisionomia.

Responsabile scheda: Francesca Mazzanti

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