Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 23 dex. 11
sec. XIV med. data stimataLuogo di copia Toscana (sec. XIV secondo quarto) membr. ff. III, 106, III'; cartulazione recente in basso a matita; ff. I-III e II'-III' cart. mod.,; fascicoli 1 (3), 2-5 (8), 6 (6), 7-9 (8), 10 (4), 11-12 (8), 13 (4), 14-15 (8): Specifiche della fascicolazione: i ff. 1-3 sono un duerno privo del foglio iniziale, aggiunto dall'utilizzatore, seguono i fasc. 2-5 (8) ff. 4-35; 6 (6) ff. 36-41; 7-9 (8) ff. 42-65; 10 (4) ff. 66-69; 11-12 (8) ff. 70-85; 13 (4) ff. 86-91, 14-15 (8) ff. 92-106 e I': , nonostante il variare dell'unità di fascicolazione la compagine è molto omogenea ed è sempre presente il richiamo finale inserito in cartigli con breve decorazione geometrica ad inchiostro, profilati di giallo dimensioni: 235 x 175; specchio di scrittura: sezione boeziana, f. 31v: 136 x 85; f. 32r: 136 x 90; sezione oraziana, f. 102r: 138 x 5 (85); sezione boeziana rr. 24; sezione oraziana rr. 27, rigatura a secco: tutta la compagine è sorretta da un unico piano di preparazione per la scrittura, desumibile dalle due coppie di fori, distanti circa mm. 85, grosso modo secondo la formula: 5 + 85 + 5, effettuati sul lato carne e quasi sempre presenti ai margini inferiori dei fogli; le opere, che generalmente non osservano la doppia giustificazione a destra, presentano aggiustamenti locali; la rigatura, effettuata con punta a secco con sporadiche tracce di colore, dal lato carne, è precisa, netta, mai ripassata e molto pulita. disposizione del testo: nel testo della Consolatio la doppia giustificazione di sinistra - utile solo nelle zone metriche, per l'emarginazione dei capoversi - ha presenza saltuaria ma non sempre esatta; alcune volte poi lo specchio scritto è quello determinato dalla giustificazione esterna, altre volte dalla interna. Per la sezione oraziana le letterine sono sempre emarginate nella doppia giustificazione di sinistra.scritture e mani littera textualis; note generali sulla scrittura: una sola mano in littera textualis molto regolare, con tratti netti e sottili saltuari ritocchi ai corpi; la d può essere diritta o tonda, mentre la s a fine di parola è regolarmente tonda; la scrittura presenta un certo manierismo (si veda l'ampia h ), una certa varietà della g sia per sottili varianti formali che per impercettibili varianti esecutive, talvolta avvertibili solo ad ingrandimento; notevole uso di «m» a forma di 3 a fine parola. Leggeri apici di ritocco alle aste ascendenti, sottile filettatura di raccordo tra le lettere, modesto sistema di piedini sul rigo; appena percettibile, ma precisamente eseguita, la forcellatura nella t . La mano è di livello professionale, le brevi formule di explicit sono in elegante scrittura cancelleresca (cosa che farebbe pensare ad un copista-notaio): la databilità rimane, entro il secondo quarto del Trecento (verso il limite superiore dell'arco proposto). Le citazioni in greco sono rese con calligrafiche lettere maiuscole latine ben ordinate, in scriptio continua , toccate di giallo; sopra lo stesso copista ha segnato, in minuta scrittura libraria a dorso di penna, la traduzione. Presenza di glosse / note Un utilizzatore di alto profilo ha lavorato a lungo sulla parte boeziana, allestendo, con ricorso a diverse fonti, un commento continuo ai margini e sui fogli aggiunti ad inizio l'accessus del Trevet. L'utilizzatore usa una scrittura bastarda molto regolare, minuta e vergata con penna di tipo documentario ed è strettamente coevo alla mano proincipale. decorato Iniziali semplici: la decorazione appare incompiuta in quanto le iniziali maggiori e minori, rubricate (ma forse grazie ad un intervento successivo), erano probabilmente destinate al filigranatore e le due sole rubriche presenti sono successive - probabilmente dell'utilizzatore. rubricato: capoversi regolarmente toccati di giallo.Legatura moderna in tela.Stato di conservazione A f. 14 uno strappo della pergamena è stata originariamente ricucito con filo.Ente possessore Firenze, S. Croce, convento OFM (sec. XV. 2 - 1766)Precedenti segnature 260, Firenze, S. Croce, convento OFM (sec. XV ex.); 282, Firenze, S. Croce, convento OFMStoria del manoscritto A f. IIr su frammento pergamenaceo di riporto la nota di possesso del convento di S. Croce (sec. XV. 2): Liber conventus sancte Crucis de Florentia ordinis minorum. Boetius de consolatione philosophie. N. 260. Il nr. 260 trova corrispondenza nell'inventario quattrocentesco dove il ms. è descritto sinteticamente come «Boetius, de consolatione philosophie» (vd. in bibl. Mazzi, Inventario ); l'omissione delle opere orazione nella voce inventariale non deve aprire dubbi sull'unitarietà della compagine, decisamente unitaria (del resto l'inventario non registra opere oraziane indipendenti). Sempre a f. IIr è riportato il cartellino che ricorda il passaggio dei volumi di Santa Croce alla BML nel 1766. A f. 1r in alto, una segnatura di cronologia incerta, in piccole cifre arabe, no 282 ugualmente riferibile al fondo minorita. Expositio in Boethii Consolationem Philosophiae , Nicolaus Trevet n. 1258 ca., m. 1334 ca. , ff. 1r-3r solo accessus, titulus libri et divisionesConsolatio Philosophiae , Boethius n. 480 ca., m. 524 , ff. 4r-69vDella filosofica consolazione [De consolatione philosophiae, opus Boethii, translatio pisana] , Boezio , ff. 4r-69v solo la parte metrica ai marginiEpistolae , Horatius , ff. 70r-78v: Ars poetica (Epistola ad Pisones)Epistolae , Horatius , ff. 78v-106rBibliografia Bandini Catalogus vol. IV coll. 676-677; Mazzi, Inventario p. 106 n. 260; Davis Dante (1988) p. 150 n. 88 (cit.); Villa Mss. Orazio I (1992) p. 112; Black-Pomaro Consolazione (2000) pp. 124-126 scheda nr. 23, tav. XXIV e 234-247; Black Humanism and Education (2001) pp. 224, 278, 315, 378, 395; Black Humanism and Education (2001); Brunetti Guinizzelli (2002) pp. passim; Brunetti Preliminari (2005) pp. 9-45; Cambi-Cigni Boezio pisano (2018); Calculli - Gentili Dante (2019) pp. 101-152; La biblioteca di Dante (2021) pp. 115-16 scheda 31; Saccenti Studia (2022) p. 231
Spoglio inventariale
Firenze - S. Croce, convento OFM260- Boetius De consolatione philosophie.
Note si tratta di una miscellanea di utilizzo ampio e mirato; potrebbe essere anche copia professionale su commissione: supposizione confortata dal mancato completamento per gli aspetti decorativi, anche di penna, nonostante un uso inteso e prolungato. Un utilizzo a livello scolastico è comunque suffragato dalla presenza di una chiosatura minore. L'estrema vicinanza con materiale relativamente «raro» e presente anche nel BML Pl. 78.20 del maestro Bartolomeo Nerucci suggerisce un'area di provenienza tosco-occidentale.
Risorse esterne collegate
Plut.23dex.11 (teca Digitale Laurenziana)
Responsabile scheda: Gabriella Pomaro
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