Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 518
sec. XV terzo quarto data stimataLuogo di copia Firenze (?) (sec. XV terzo quarto) membr. ff. V, 45, III'; numerazione recente a matita, nel marg. sup. est.; numerazione nel marg. inf. est. che numera la prima guardia anteriore e l'ultimo foglio del fascicolo finale, un tempo controguardia posteriore, non numerate le restanti guardie; tracce di una numerazione delle carte del fascicolo nell'angolo inf. est., a penna (5-8 ai ff. 13-16; 2-4 ai ff. 34, 36; 6-8 ai ff. 38-40); guardie cart. mod. (coeve alla legatura); fascicoli 1-5 (8), 6 (5): fascicoli regolari, tranne il fasc. finale (ff. 41-44, I'), un binione con un foglio aggiunto (f. 42); richiami centrati o leggermente spostati verso la destra del margine inf. dimensioni: 211 x 142 (f. 13r); specchio di scrittura: 20 [6/130/7] 48 x 16 [5/82] 6/33 (f. 13r); rr. 23 / ll. 23 (f. 13r), rigatura a secco: foratura continua (fori di sez. triangolare)scritture e mani littera antiqua; note generali sulla scrittura: una sola mano in littera antiqua di buona qualità, vicina a quella di copisti fiorentini della seconda generazione quali Piero Strozzi e Messer Marco (cfr. per es. la legatura et sollevata sul rigo), Gherardo del Ciriagio (cfr. per es. G , g , a ) e lo Scriba del Livio Ottoboniano (cfr. per es. Q ) Presenza di glosse / correzioni Sporadiche correzioni (tra cui l'aggiunta nel marg. inf. del f. 2r del v. 53 omesso) a margine e in interlinea di mano del sec. XVI in.; una glossa interlineare (f. 1v) e rarissime correzioni interlineari del copista; forse ancora del copista l'intervento marginale in corsiva al f. 2v Spazi riservati per le iniziali (di 3 rr. x 19 mm ca. ai ff. 1r e 31r; di 2 rr x 13 ca. negli altri fogli), spesso aggiunte a penna da altra mano rubricato: titoli dei capitoli, incipit ed explicit dei libri in rosso, in minuscola (tranne il primo e l'ultimo, ff. 1r e 43v, in capitali)Legatura moderna, del sec. XIX. in assi e mezza pelleEnte possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (?)Storia del manoscritto Il codice, verosimilmente allestito da un copista di professione forse negli anni '50-'60, non reca alcuna nota di possesso, nemmeno le consuete che venivano apposte nell'Eremo camaldolese; non compare neppure negli inventari B e C del monastero, dei secc. XVII-XVIII in. Sembra tuttavia che sia giunto all'attuale sede da Camaldoli, stando alla nota, di Camaldoli 1000 , che fu vergata a matita al f. Ir e che trova corrispondenza nell'inventario delle Soppressioni del 1809. In Laurenziana ricevette la segnatura temporanea Sopra la porta 152 , che fu annotata a matita sempre al f. Ir (il numero 152 fu ripetuto anche al f. I'v); nello stesso foglio fu scritta, a penna e a matita, la segnatura attuale; sul dorso, è presente il titolo Sedulii Carmina , in capitali impresse in oro, e il numero 152 ; su due cartellini cartacei le segnature 152 sopra la porta e l'attuale. Nr. inv.: 207022.Carmen Paschale , Sedulius poeta , ff. 1r-41vHymni II , Sedulius poeta , ff. 41v-43v: 1 - Cantemus socii Domino cantemus honoremBibliografia Catalogo manoscritti scelti f. 88v; Del Furia Catalogus f. 244r; Springer, Sedulius (1995) pp. 50-51
Note Il manoscritto fa parte di un'ampia serie di testimoni di opere classiche (come i mss. BML, Conv. soppr. 419, 536, 537) che arrivano molto tardi a Camaldoli e forse solo di passaggio a causa di spostamenti non meglio documentati avvenuti all'epoca delle soppressioni
Responsabile scheda: Laura Regnicoli
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